Un percorso di formazione che che si è rivolto ai volontari che interagiscono con cittadini stranieri, rilasciando informazioni che hanno chiarito la condizione sociale e giuridica della persona migrante e offrendo strumenti operativi per gestire eventuali equivoci e fraintendimenti culturali.
Il corso è iniziato con un seminario di apertura sulla situazione degli stranieri in Valdarno, a
cui hanno partecipato le associazioni e gli enti che si occupano d’immigrazione sul territorio. Questo momento è servito non soltanto a comprendere la diffusione dei migranti sul territorio e a riflettere sulle loro problematiche, ma anche a mettere in contatto realtà vicine, ma spesso scollegate tra loro.
Il corso è continuato con 8 incontri in cui sono stati approfonditi temi inerenti la normativa vigente in tema d’immigrazione, le problematiche delle seconde generazioni, la comunicazione e mediazione interculturale e la metodologia per l’insegnamento della lingua italiano L2, (attività di fondamentale importanza per il processo d’integrazione e che la maggior parte delle associazioni coinvolte svolgono).
Agli incontri sono intervenuti i rappresentanti delle diverse comunità di stranieri attive nel territorio, per contribuire alla discussione, riportando il loro punto di vista. In questo modo il corso si è sviluppato secondo un’ottica multiculturale ed i corsisti sono stati stimolati verso la riflessione e l’assunzione di consapevolezza circa l’assoluta relatività del proprio orientamento culturale, con cui viene attribuito significato alle diverse esperienze. Certi che l’integrazione nel nostro paese si possa costruire anche dalla condivisione della convivialità, sono stati preparati ad ogni incontro piccoli buffet multietnici, in collaborazione con le comunità di stranieri residenti in Valdarno (Comunità araba di Figline Valdarno, Comunità albanese e indiana Sikh di Montevarchi).
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